Le vitamine sono dei “micronutrienti” fondamentali per il nostro organismo e per il suo corretto funzionamento. Grazie all’alimentazione, il nostro corpo ricava tutte le vitamine dato che non è in grado di sintetizzarle da solo, eccezion fatta per la vitamina D. Nel 1913, due ricercatori dell’Università del Wisconsin scoprirono una nuova vitamina: la vitamina A. Ma a cosa serve?
A cosa serve la vitamina A?
Con il termine vitamina A ci si riferisce a diversi componenti, in particolare al retinolo ed ai suoi derivati detti retinoidi. Essa svolge diversi ruoli all’interno del nostro organismo e può essere trovata in natura sotto diverse forme. Osserviamo nel dettaglio i compiti svolti da questo micronutriente:
- Insieme ad altri componenti altrettanto importanti, la vitamina A fornisce ai nostri occhi la sensibilità alla luce
- Rafforza ossa e denti ed è fondamentale per il loro sviluppo
- Rafforza le difese immunitarie
- Regolarizza il numero di cellule presenti nel nostro organismo
- Favorisce lo sviluppo embrionale
- È importante per la formazione di tutti i tessuti del nostro corpo, compresi pelle e capelli
- Offre sostegno nello sviluppo del sistema nervoso centrale
- Ha capacità antitumorali

Dove si trova la vitamina A?
La vitamina A è presente sotto forma di retinolo pronto all’interno di prodotti di origine animale. Quelli che ne contengono in quantità maggiori sono:
- Carni di organi, come il fegato
- Pesce grasso, come aringhe, salmoni o oli di pesce
- Burro, latte e formaggio
- Uova
In alcuni alimenti di origine vegetale, invece, è presente il carotenoide, ovvero un pigmento arancione, precursore del retinolo. Sono proprio i carotenoidi che donano alla frutta e alla verdura il loro colore arancione, dunque questo elemento sarà presente in tali prodotti. Gli alimenti vegetali con un maggior contenuto sono:
- Zucca e carote
- Patate dolci
- Melone, papaya, arancia e mango

Infine, abbiamo il beta-carotene, un precursore della vitamina A che viene convertito in vitamina una volta assimilato dal nostro corpo. I prodotti vegetali con un alto contenuto di clorofilla contengono elevate quantità di beta-carotene. Anche il latte e i suoi derivati contengono beta-carotene, oltre alla vitamina A. Gli alimenti vegetali maggiormente ricchi di beta-carotene sono:
- Broccoli, spinaci, cime di rapa o altre verdure a foglia verde scuro
- Zucchine
- Peperoni

Quanta vitamina A occorre assumere?
Le giuste quantità di vitamina A da assumere variano a seconda del sesso e dell’età. Dato che la vitamina A può essere assunta sotto diverse forme, la quantità giornaliera viene indicata con RAE, che sta a significare attività retinolo equivalenti (dall’inglese Retinol Activity Equivalent).
Un RAE, dunque, corrisponde a 1 µg (microgrammo) di retinolo, a 2 µg di beta-carotene disciolto in olio, a 12 µg di beta-carotene da alimenti ed a 24 µg di altri carotenoidi convertibili in vitamina A presenti nel cibo (α-carotene, γ-carotene, o β-cryptoxantina).
Il fabbisogno giornaliero consigliato dall’Istituto Superiore della Sanità è di 600-700 RAE/giorno, fino ad un massimo di 950 durante l’allattamento.
I dati esposti nella tabella qui di seguito, invece, sono forniti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana ed indicano il fabbisogno giornaliero in base a sesso ed età:
ANNI | UOMO (µg) | DONNA (µg) |
Da 6 a 12 Mesi | 450 | 450 |
Da 1 a 3 | 300 | 300 |
Da 4 a 6 | 350 | 350 |
Da 7 a 10 | 500 | 500 |
Da 11 a 14 | 600 | 600 |
Da 15 a 17 | 700 | 600 |
Da 18 in poi | 700 | 600 |
Intossicazione da vitamina A
Come tutte le cose, anche la vitamina A, il retinolo o i carotenoidi possono risultare tossici per il nostro organismo se assunti in quantità eccessive. Nel caso in cui dovessimo andare incontro ad una ipervitaminosi A, le conseguenze potrebbero essere:
- Nausea o vomito
- Problemi alla vista
- Ingiallimento della pelle e maggiore sensibilità cutanea
- Unghie fragili
- Perdita di capelli o capelli grassi
- Ossa deboli
- Emicrania
- Anemia
- Inappetenza
- Difficoltà ad ingrassare
- Irritabilità
- Affaticamento e sonnolenza
- Malattia del fegato, in caso di estrema assunzione